Se ci trovassimo di fronte a un imperialismo integrale il quale avesse trasformato
da cima a fondo il capitalismo, il nostro compito sarebbe centomila volte più facile.
Avremmo un sistema nel quale tutto sarebbe sottomesso al solo capitale finanziario.
Non ci resterebbe allora che sopprimere la cima e rimettere il resto nelle mani del
proletariato. Sarebbe cosa infinitamente piacevole, ma che non esiste nella realtà.
Articolo tratto dal blog dell' economista "marxista" Michael Roberts in cui si fa abbastanza obbiettivamente il punto sulla crisi che il capitalismo globale sta attraversando, i cui termini sono nella estensione planetaria e nella penetrazione sistemica -tramite il debito- in tutti gli istituti della stessa società borghese, dall' apparato statale alla famiglia. A mio maggior dispetto, i principali indici di Wall Street navigano in territori sconosciuti, nel senso che non hanno mai toccato queste vette e stanno facendo impazzire gli analisti tecnici. Controsenso? Oppure, con un rigurgito di "tutto torna", si pensa che queste performance troveranno la loro nemesi nel prossimo clamoroso tonfo?
Molti stanno mettendo le mani avanti, pure Alan Greenspan, presidente FED durante lo scoppio della bolla dei sub-prime nel 2007, in una recente intervista all’agenzia stampa Bloomberg ha detto che «siamo nel mezzo di una bolla, non relativa ai prezzi delle azioni, ma a quelli delle obbligazioni delle imprese». Secondo Greenspan, i tassi d’interesse di lungo periodo sono stati troppo bassi e per troppo tempo, per cui è ragionevole aspettarsi che quando cominceranno a salire lo faranno in tempi rapidi. E questo potrebbe fare esplodere la bolla. Un crollo dei prezzi delle obbligazioni “corporate” inevitabilmente porterebbe con sé anche quello dei titoli azionari.“Stiamo entrando in una nuova fase dell’economia, una stagflazione mai vista dal 1970” ha detto.
Anche OCSE e FMI non scherzano, come leggerete, e molti altri stanno attendendo la conferna alle proprie apocalittiche previsioni. Seguo da abbastanza tempo le vicende del Capitale per sapere che potrebbe andare anche avanti per un pezzo così, sul filo del rasoio. Il vantaggio di sapere che il Capitale è in se stesso crisi non deve offuscare lo sguardo sulle sue cazzo di capacità di differire le proprie contraddizioni rilanciandole su un piano più alto o di scatenarle pesantemente per rigenerarsi.---
La scorsa settimana, l'OCSE ha pubblicato il suo ultimo World Economic Outlook. Gli economisti dell'OCSE affermano che "L'economia globale sta crescendo al suo ritmo più veloce dal 2010, con la ripresa che sta diventando sempre più sincronizzata tra i vari paesi. Questo tanto atteso passo avanti verso la crescita globale, sostenuto da stimoli politici, è accompagnato da solidi guadagni occupazionali, da una moderata ripresa degli investimenti e da una ripresa della crescita commerciale ". Mentre la crescita economica mondiale sta accelerando un pò', l'OCSE calcola che "su base pro-capite, la crescita non sarà all'altezza dei livelli pre-crisi nella maggior parte delle economie dell'OCSE e non-OCSE." Quindi l'economia mondiale non è ancora uscita della lunga depressione iniziata nel 2009.