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venerdì 3 novembre 2017

Un Like per amico

In questo bel post di Olympe i commentatori hanno giustamente sottolineato  il succo della questione

Provo a rispondere per me

La novità del capitalismo odierno è il tutt'uno composto da rapporti di produzione e forze produttive."Le forze produttive sono più che mai mediate dai rapporti di produzione; forse così completamente che essi proprio per questo appaiono come l’essenza; si sono completamente trasformati in una seconda natura." Per questo oggi il lavoro non solo è ancora la base reale dell' accumulazione, ma più estesamente è replicare il rapporto di sfruttamento e dominio in ogni momento, capillarmente.

Questo intendo come Sua rivoluzione sociale

giovedì 24 dicembre 2015

Hey you ( la fantomatica coscienza di classe 3 )

Hey you, standing in the road
always doing what you're told

L' aspirazione della borghesia a farsi classe universale, uniformata su un astratto modulo di  ceto medio, corre -strutturata nella formazione del mercato integrato mondiale- verso il suo presunto climax

A poco importa che in realtà il processo di ri-produzione della ricchezza sociale generi in continuazione nuovo proletariato e nuove classi medie, redistribuite diversamente a causa della nuova divisione internazionale del lavoro; siamo del tutto lontani dalla loro scomparsa

domenica 22 novembre 2015

La geopolitica ovvero la strategia necessaria



Intervista recente e molto molto interessante a uno dei principali e si dice più ascoltati, da chi riesce a leggere i suoi report, analisti di geopolitica, laddove geopolitica è veramente la stessa cosa che il dominio della forma valore mediato da giganteschi apparati statuali, verità a cui scienza e scienziati borghesi non accedono. Tale è la realtà, a nulla serve abbellirla, solo per il proletariato internazionale capire fino in fondo la dialettica del proprio presente storico è dirimente. ---



Stratfor è la principale agenzia di intelligence privata statunitense e George Friedman è il suo fondatore. Analista assai influente presso l’amministrazione statunitense, ha previsto correttamente alcuni degli eventi più significativi degli ultimi anni, dalla crisi dell’euro allo scontro tra Russia e Stati Uniti. Spesso le sue analisi sono fortemente influenzate dalla filosofia hegeliana.

domenica 20 settembre 2015

La natura umana per Marx (2)

Pallosa questio, più che una natura umana innata, magari di sapore hobbesiano, qui c'è all' opera un uomo che si autoproduce nel processo di progettazione-realizzazione di oggetti, nel lavoro trasformativo, come anche l' antropologia ha appurato. Nell' oggetto, mediazione tra uomo e natura, l' uomo si oggettiva come uomo umanizzato, inverato, realmente cioè socialmente esistente; non vive in un generico ambiente ma nel mondo -che lo pone e presuppone e di cui avrebbe relativi coscienza e controllo razionale. La reificazione della produzione, delle condizioni sotto cui avviene, non è necessariamente già contenuta nel rapporto che corre tra l'uomo, il suo fare e il suo fatto. Hegel ha introdotto il concetto di natura umana come processo, Marx lo ha ulteriormente sviluppato radicandolo nella storia della prassi sociale----


Come abbiamo detto, Marx riconobbe che l’importante, il significativo in Hegel sta nel fatto che egli si era collocato all’altezza dell’economia politica classica e aveva concepito l’uomo come il risultato del suo proprio lavoro e compreso il lavoro come processo di autoproduzione dell' uomo. Ma, aggiunse Marx, Hegel aveva visto nel lavoro solo il lato positivo, egli non aveva nessuna idea degli
aspetti negativi del lavoro nella società borghese. Per questo motivo sorgono in lui separazioni filosoficamente false e false unificazioni, mistificazioni idealistiche, il che è indicato già dal fatto che il << lavoro che Hegel soltanto conosce [...] è il lavoro spirituale astratto >>. Premessa per la critica materialistica di queste mistificazioni che risultano da una visione cosi unilaterale del lavoro, è la scoperta della vera dialettica del lavoro nel capitalismo. Marx aveva ricavato questa premessa dalla critica dell’economia classica. Muovendo di qui egli fu in grado di scoprire gli errori decisivi di Hegel, la fondamentale falsità del suo principio.