Un qualche dato sulla attuale divisione internazionale del lavoro tratto dal sito di Michel Husson, economista che fa parte del gruppo francese Attac - la cui linea altermondista non condivido per nulla. Leggendo i dati -che si fermano al 2012 cioè includono solo la prima onda della crisi- mi viene da dire che non si è mai lavorato così tanto nella storia umana; va riconosciuto al Capitale la spinta a mettere in relazione universale l' umanità con se stessa, a patto ovviamente che questa relazione sia una conferma del processo che tutto a sè sussume: la produzione di plus-valore.
Inoltre chi ha vissuto da adulto questi anni può valutare come a quest' ultima espansione quantitativa del capitalismo– l’espansione mondiale della produzione e del mercato – si è accompagnata quella qualitativa: l’espansione mondiale del rapporto sociale capitale-lavoro, la messa a valore dell’intero spazio sociale. Uno sviluppo che si ripercuote anche nella tenuta degli apparati statali, quelli che si legittimavano come "pubblici" e che oggi si scopre hanno il solo scopo di preparare il corpo sociale a immolarsi sul altare dell' accumulazione, oltre che di reprimerne eventuali caldane.