Se non fosse che sono antagonisti per antonomasia, si potrebbe pensare che "per Donaldone so' cazzi" . Ma l' egemonia ha intrapreso da tempo altre strade, anche se ancora oggi non si può prescindere completamente dalla geografia e dalla demografia. Anzi, mi viene da dire che, fra questi tre, due adottano usano strategie di dominio saldamente ancorate a terra. Putin, debole finanziariamente ma muscolarmente veloce nel proiettarsi militaremente fuori dai confini con tattiche molto efficaci; Xi Jinping invece ha una certa forza finanziaria (meno di quel che si pensa) ma soprattutto industriale e tecnologica e vede riuniti nella SCO praticamente tutti i paesi coinvolti nella Belt and Road Initiative. Modi è quello che si vede nella foto: un paese enorme e dalle enormi potenzialità, l' unica democrazia rappresentativa per altro, a cui per ora tocca attendere facendo nel frattempo molta attenzione.---
sabato 15 giugno 2019
domenica 9 giugno 2019
For what it's worth - il massacro di Pechino
There's something happening here
What it is ain't exactly clear
What it is ain't exactly clear
"Il mercato nel mese di Maggio ha fatto suonare la sveglia un po per
tutti: "Houston, abbiamo un problema." Ed a mio parere la Fed può pure
tagliare n volte... ma l' impatto a questo giro sarà molto debole nei fatti,
se non buono per fare (appunto) qualche rimbalzello per un po' di brivido
in più. Questo lo dico perché la tipologia di slowdown che si trovano
di fronte stavolta non è un semplice rallentamento fisiologico da fine
ciclo... ma è un qualcosa di autoinferto... qualcosa che impatta sulle
supply chains costruite negli ultimi 20/25 anni e che avrà, se non si
fermano in tempo, degli impatti epocali sulla geografia dei flussi
commerciali e sulle architetture di interi sistemi paese. Insomma, non è
per nulla uno scherzo. Le banche centrali possono al massimo attutire
(forse) l' impatto ma il botto lo si sentirà certamente. Hai voglia a
tagliare i tassi... se il global trade collassa (come sta accadendo dati
alla mano...) purtroppo hai poco da fare."
Ora cambiamo argomento, ma non troppo, perchè tutto si tiene. Dal sito Chinafiles una ricostruzione di Tian' anmen (e scopriremo che è meglio chiamarlo "il massacro di Pechino" ) 30 anni fa, in quel particolare 1989, quando parecchi operai e molto pochi studenti si stufarono di una vita invivibile, così com' è sottoposta agli scossoni che ogni fase dello sviluppo capitalistico impone ovunque. Tutti vogliono vivere in pace, solo che per i più proprio non si può.---
Crediamo un po’ tutti di sapere qualcosa di quanto è successo in Cina, in particolare a Pechino, trent’anni fa. Classifichiamo genericamente i «fatti di Tian’anmen» come caratterizzati da proteste e richieste di riforme democratiche da parte degli studenti e dalla dura risposta del Partito comunista che portò al «massacro di Tian’anmen».
Sappiamo anche che Pechino ha cancellato quelle giornate dalla storia: non se ne parla, non se ne può parlare, non si trova niente al riguardo sulla rete cinese «armonizzata», ma non sarà più facile trovare un giovane cinese che ne sappia qualcosa. Questi sono tutti fatti piuttosto noti. In verità, però, nelle giornate di maggio e giugno 1989 confluirono molti più elementi.
Intanto in piazza c’era molta gente, studenti e non solo. Certo, le storie dei «leader» della piazza pechinese hanno avuto ampia attenzione mediatica anche anni dopo i fatti: alcuni sono riusciti a scappare, grazie alla solidarietà di molte persone; alcuni hanno raggiunto Hong Kong e da lì sono poi volati negli Stati Uniti.
Ora cambiamo argomento, ma non troppo, perchè tutto si tiene. Dal sito Chinafiles una ricostruzione di Tian' anmen (e scopriremo che è meglio chiamarlo "il massacro di Pechino" ) 30 anni fa, in quel particolare 1989, quando parecchi operai e molto pochi studenti si stufarono di una vita invivibile, così com' è sottoposta agli scossoni che ogni fase dello sviluppo capitalistico impone ovunque. Tutti vogliono vivere in pace, solo che per i più proprio non si può.---
Crediamo un po’ tutti di sapere qualcosa di quanto è successo in Cina, in particolare a Pechino, trent’anni fa. Classifichiamo genericamente i «fatti di Tian’anmen» come caratterizzati da proteste e richieste di riforme democratiche da parte degli studenti e dalla dura risposta del Partito comunista che portò al «massacro di Tian’anmen».
Sappiamo anche che Pechino ha cancellato quelle giornate dalla storia: non se ne parla, non se ne può parlare, non si trova niente al riguardo sulla rete cinese «armonizzata», ma non sarà più facile trovare un giovane cinese che ne sappia qualcosa. Questi sono tutti fatti piuttosto noti. In verità, però, nelle giornate di maggio e giugno 1989 confluirono molti più elementi.
Intanto in piazza c’era molta gente, studenti e non solo. Certo, le storie dei «leader» della piazza pechinese hanno avuto ampia attenzione mediatica anche anni dopo i fatti: alcuni sono riusciti a scappare, grazie alla solidarietà di molte persone; alcuni hanno raggiunto Hong Kong e da lì sono poi volati negli Stati Uniti.
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