Una polemica piccina con un altro blogger mi induce a questa breve incursione sulla, oggi più che mai, fantomatica coscienza di classe proletaria, tralasciando per ora l' opposta coscienza di classe borghese, su cui magari torneremo. Ritorniamo ai dannati della terra e alla loro labile coscienza della possibilità della liberazione. Se ne parlò tanto e spesso tanto male poi più nulla. Vaporizzazione? Ingrottamento? Parlarne non vuol dire afferrare almeno concettualmente la cosa; come diceva un celebre pignolo: "ciò che è noto non è già perciò conosciuto".Vediamo come pone la questione un autore che sull' argomento ci ha perso il sonno:
[...]Questa coscienza non è quindi né la somma né la media di ciò che pensano,sentono, ecc., i singoli individui che formano la classe. E tuttavia l'agire storicamente significativo della classe come totalità viene determinato, in ultima analisi, da questa coscienza, e non dal pensiero del singolo, ed è conoscibile soltanto a partire da essa.