domenica 29 novembre 2015

Non solo il rock 'n' roll è una truffa


Questo, in estrema sintesi, è quello che penso dei vertici sul clima e sul riscaldamento globale, per l' ambiente e la crescita sostenibile. Da trent' anni il tema ambientale è una importante arma usata nelle competizione fra aziende a diversa composizione di capitale e fra aree del pianeta a ineguale sviluppo capitalistico: innalzando gli standard si cerca di far fuori la concorrenza delle imprese che non si possono permettere l' adeguamento a tali standard legislativi ovvero tecnologici e finanziari.  Una bella accelerazione, eticamente dissimulata, finalizzata alla concentrazione dei capitali, alla centralizzazione dei mezzi di produzione.   
 

sabato 28 novembre 2015

Il problema algerino


Recente articolo di Barbara Ciolli apparso su Lettera 43 che pubblico per ricordarmi che la storia, lungi dall' essere un susseguirsi casuale di eventi, ci segnala che le contraddizioni non sono mai sepolte una volta per tutte dal lento progressivo lavorio del tempo: esse invece si ripropongono -con necessaria discontinuità- innanzi a noi dopo essersi accumulate in una certa massa critica. La feroce repressione degli algerini -anche in Francia- durante la guerra d'indipendenza, le troiate fatte con il Fis e nella successiva guerra civile, in cui si coalizzò per la prima volta una sorta di fronte internazionale jihadista, tornano ad allungare la propria ombra sui fatti di quest' autunno.---

La Francia non proclamava lo stato d’emergenza dal 1955: i tempi della guerra d’Algeria. Di origine algerina era uno dei kamikaze delle stragi Parigi del 13 novembre 2015 - come anche diverse vittime degli attentati -, e franco-algerini erano i fratelli Kuachi dell’ attacco al giornale satirico Charlie Hebdo il 7 gennaio. Come il terrorista che, meno di un anno prima, aveva colpito al museo ebraico di Bruxelles.

domenica 22 novembre 2015

La geopolitica ovvero la strategia necessaria



Intervista recente e molto molto interessante a uno dei principali e si dice più ascoltati, da chi riesce a leggere i suoi report, analisti di geopolitica, laddove geopolitica è veramente la stessa cosa che il dominio della forma valore mediato da giganteschi apparati statuali, verità a cui scienza e scienziati borghesi non accedono. Tale è la realtà, a nulla serve abbellirla, solo per il proletariato internazionale capire fino in fondo la dialettica del proprio presente storico è dirimente. ---



Stratfor è la principale agenzia di intelligence privata statunitense e George Friedman è il suo fondatore. Analista assai influente presso l’amministrazione statunitense, ha previsto correttamente alcuni degli eventi più significativi degli ultimi anni, dalla crisi dell’euro allo scontro tra Russia e Stati Uniti. Spesso le sue analisi sono fortemente influenzate dalla filosofia hegeliana.

sabato 21 novembre 2015

Douce France


Naturalmente nelle dinamiche inter-imperialiste che agitano il Medio-oriente il businnes delle armi, assieme a quello della droga e delle risorse energetiche, gioca un ruolo centrale. Non mi stupisco che le stragi urbane a carico di civili parigini abbiano salvato il posto di lavoro di altri francesi, gli operai delle industrie aerospaziali, ramo di industria d'avanguardia su cui la douce France poggia una bella parte della sua strategia di potenza. ---


La ridente cittadina di Saint-Cloud si trova soltanto a dieci km dalla Cattedrale di Nôtre-Dame. In questo piccolo ricco borgo a ridosso della città di Parigi hanno vissuto principi, re di Francia e Napoleone ci fece persino il colpo di stato del 18 Brumaio. Saranno le sue origini reali ma la cittadina è conosciuta anche per essere tradizionalmente schierata a destra. Non a caso qui vive la dinastia Le Pen che ha lasciato la sua impronta in tutto il tessuto urbano.
A Saint-Cloud sorge anche la sede centrale di Dassault Aviation, fiore all’occhiello dell’industria bellica francese, che produce i caccia Mirage 2000 e i caccia Rafale che proprio in queste ore bombardano intensamente Raqqa in Siria ed altri obbiettivi legati all’attività di Daesh. Questi apparecchi vanno a ruba nel Medio Oriente in fiamme, soprattutto in quei paesi come Qatar, Arabia Saudita, Egitto, paesi in prima linea nella guerra globale provocata dal Daesh.

domenica 15 novembre 2015

Per una lettura materialistica delle vicende medio-orientali



Articolo del agosto scorso, apparso su info-aut, inquadra bene in poche parole ben scandite la situazione socio-economica medio-orientale---

Le conquiste di Daesh (nome arabo di quello che qui da noi viene erroneamente tradotto in Stato Islamico) in Iraq e Siria sono soltanto gli ultimi avvenimenti sfruttati dai media mainstream per riproporre la storia di una (presunta) decadenza della civiltà medio-orientali legata all' Islam. Funzionale alla riproduzione di pseudo-analisi dal carattere marcatamente orientalistico che usano come prisma di lettura quello della religione islamica, e la sua presunta incapacità ad adattarsi alla modernità, la narrazione occidentale del Vicino e del Medio Oriente ha una storia secolare come fenomeno culturale e politico. Essa non è una vuota astrazione, ma è la risultante della cristallizzazione dei rapporti di forza costituitosi nel tempo (già la stessa definizione di Medio Oriente presenta aspetti di parzialità linguistica, dovuti alla forza di chi ha imposto questa etichetta) e il prodotto di energie materiali ed intellettuali dell'uomo.

sabato 14 novembre 2015

La crisi dell'Isis in Siria e Iraq e il terrore a Parigi

In fondo alcune mie considerazioni---

Francia sconvolta, di nuovo sotto attacco, in un modo che nessuno osava immaginare: sette attentati terroristici nella città di Parigi. Un centinaio di persone sono state uccise dai terroristi nel teatro Bataclan; 40 allo Stade de France, mentre era in corso l'amichevole Francia-Germania, a causa di tre esplosioni, di cui una innescata da un attentatore suicida. Altri attacchi, di cui uno a colpi di Kalashnikov davanti a un ristorante del X Arrondissement, e l'altro in Rue de Charonne, nell'XI Arrondissement, hanno causato altre vittime e diversi feriti. Sparavano inneggiando ad Allah, hanno raccontato dei testimoni. 

"Lascia esterrefatti come i governi occidentali non abbiano subito realizzato che l'offensiva anti-Isis in Iraq e Siria avrebbe avuto come conseguenza immediata un aumento repentino degli attentati in Europa e negli Stati Uniti" dice a ilsussidiario.net il generale Carlo Jean poco dopo mezzanotte, mentre arriva la notizia che Hollande ha decretato la chiusura delle frontiere e lo stato di emergenza.

Il sussidiario aveva raggiunto Jean già nel pomeriggio di ieri, per un commento — che riportiamo — agli ultimi eventi bellici nel quadrante di Siria e Iraq, in particolare la presa di Sjniar da parte delle forze curde con il supporto dell'aviazione americana. "L'Isis oggi è in grosse difficoltà nelle sue zone chiave e per mantenere il prestigio che gli procura reclutamenti e finanziamenti aumenterà le azioni all'esterno del califfato". E ancora: "Non è da escludere il pericolo di attentati in Europa, perché l'Isis bisogno di atti eclatanti per mantenere il prestigio agli occhi dei tanti fanatici che lo sostengono in tutto il mondo".

domenica 8 novembre 2015

Politiche monetarie divergenti


Da un punto di vista economico, l’imperialismo è l’appropriazione sistematica di valore internazionale.

Secondo svariate analisi sulle prossime mosse della guerra valutaria in atto tra banche centrali (le cosiddette politiche monetarie diverging) parrebbe che oramai ci siamo: dopo il dato USA di ieri l'altro sulle buste paga non-agricole, molto superiore alle attese (e al netto della cronica imprecisione previsionale dell' agenzia che gestisce le rilevazioni statistiche), la Federal Reserve si preparerebbe alla stretta monetaria annunciata più volte. Solo in pochi sono rimasti a sostenere il prolungamento delle politiche accomodanti da parte della più potente banca centrale del mondo, comunque andrà è certo che ce lo piglieremo in quel posto. Semmai sarà più interessante stabilire quanto saranno conflittuali, più che divergenti, le scelte che faranno i vari board nei prossimi mesi. Americani, cinesi, europei e giapponesi sono tutti in fasi diverse del ciclo economico rispetto alla permanenza della crisi sistemica dei profitti e conseguentemente dovranno operare in maniera opposta.