Negli stati rentier, tramite l' azione dei fondi, si fa la scelta politica di affiancare alla rendita (petrolifera o mineraria) la rendita (finanziaria) e, pur diversificandole, non si sviluppano filiere per la produzione di nuove merci industriali, ovvero di plusvalore primario. Che è poi quello che costringe l' intera società a muoversi estesamente, sganciandola almeno in parte da chi invariabilmente amministra i proventi del oil export con la distribuzione di prebende. La tendenza a contrarre il male olandese* a mio modo di vedere rimane alta, così come -in tempi di alta volatilità- quella di sbagliare investimenti e di portare a casa ingenti perdite finanziarie.
*Il “Dutch Disease” è stato quello dell’andamento dell’economia olandese a seguito della messa in produzione del grande giacimento a gas di Groningen. La sindrome è nota. La crescita improvvisa del settore energia si riflette in un declino del settore agricolo e di quello manifatturiero; il settore energia che cresce drena capitale dagli altri settori e ne aumenta i costi di produzione; le esportazioni in crescita rafforzano la moneta nazionale; il rafforzamento della moneta deprime la competitività internazionale delle produzioni interne di manufatti a vantaggio dei beni e delle merci importate; infine l' organizzatore statale si addormenta sugli allori delle abbondanti entrate fiscali e perde l' attenzione per i sempre nuovi imperativi posti dal andamento economico internazionale ---
I fondi sovrani (sovereign wealth funds, Swf), a discapito della loro crescente rilevanza, restano un oggetto relativamente misterioso. In generale, i fondi sovrani sono un gruppo eterogeneo di istituzioni finanziarie di proprietà pubblica che investono surplus fiscali o avanzi commerciali con logiche di accumulazione e diversificazione. Nello specifico, si tratta di fondi che originano principalmente dalle esportazioni delle commodities, in particolare petrolio e gas. Non a caso, buona parte dei fondi sovrani sono sorti in paesi e regioni del mondo ricche di risorse naturali quali il Golfo Persico, la Norvegia, la Russia ma anche la Malesia e il sultanato del Brunei. A fianco di questa prima categoria di fondi sovrani, vi sono quelli che non hanno origine dalla rendita delle risorse naturali, ma dalla capacità di penetrazione nei mercati esteri in una varietà di comparti differenti. Ne costituiscono esempi concreti i fondi dei grandi paesi esportatori come Cina, Singapore, Corea del Sud, e alcuni dei fondi di altri paesi emergenti.