Abbiamo anche noi il nostro stato, esosamente rentier, che redistribuisce, come tutti gli altri, secondo criteri di classe cioè di mantenimento dello status quo sociale.
Una merce, il suo prezzo e la stessa possibilità che sia progettata e realizzata, oggi dipende parecchio dal costo del sistema paese; da questo punto di vista riattivare un vantaggio competitivo alle merci italiane è cosa lunghissima, si fa molto prima a tagliare sul salario differito-welfare. Più che una soluzione una pezza temporanea.
Sappiamo che il welfare, lungi dall' essere una conquista data, dipende dal tasso di auto-valorizzazione dei capitali già presenti -e dalla qualità delle lotte sociali-, in particolare dal tasso di plusvalore relativo estorto, come si addice alle economie capitalisticamente più mature. In effetti tanto più succoso e indispensabile diventa l'estrazione di
plusvalore relativo tanto più la società borghese italiana, colta nel
suo insieme, si mostra poco dinamica quando non addirittura ostile ad un
salto di qualità del proprio capitalismo - salto che ovviamente richiede
scossoni allo status quo.