Questo, in estrema sintesi, è quello che penso dei vertici sul clima e sul riscaldamento globale, per l' ambiente e la crescita sostenibile. Da trent' anni il tema ambientale è una importante arma usata nelle competizione fra aziende a diversa composizione di capitale e fra aree del pianeta a ineguale sviluppo capitalistico: innalzando gli standard si cerca di far fuori la concorrenza delle imprese che non si possono permettere l' adeguamento a tali standard legislativi ovvero tecnologici e finanziari. Una bella accelerazione, eticamente dissimulata, finalizzata alla concentrazione dei capitali, alla centralizzazione dei mezzi di produzione.
Da ciò deduco che tutta la faccenda potrebbe addirittura essere una panzana, il terreno su cui intendo porre la discussione non è quello scientifico: da tempo ho declassato la scienza dal trono dell' oggettività. Da notare come la partecipazione emotiva delle varie opinioni pubbliche mondiali sia direttamente proporzionale alla flessione del ciclo economico: che scherzi che fa' la falsa coscienza! Lascio perdere, magari per un prossimo post, cosa penso degli ambientalisti in salsa decrescista, francescana e benecomunista, più feticisti dei fisiocratici. Gli accenti pauperistici su cui poggia -non a caso- l'attuale ecologismo li trovo particolarmente insulsi.
Ciò che è insostenibile, al mondo, è la potenza sociale chiamata Capitale, la cui prassi totalitaria non lascerà mai spazio ad alcun tipo di riguardo -ovvero di allocazione e utilizzo razionali- di ciò che nebulosamente chiamiamo natura; natura che per il Capitale è l' elementare base materica delle merci (ma quanto ricca...di mistero) in cui incorporare il valore spremuto al lavoro.
Da ciò deduco che tutta la faccenda potrebbe addirittura essere una panzana, il terreno su cui intendo porre la discussione non è quello scientifico: da tempo ho declassato la scienza dal trono dell' oggettività. Da notare come la partecipazione emotiva delle varie opinioni pubbliche mondiali sia direttamente proporzionale alla flessione del ciclo economico: che scherzi che fa' la falsa coscienza! Lascio perdere, magari per un prossimo post, cosa penso degli ambientalisti in salsa decrescista, francescana e benecomunista, più feticisti dei fisiocratici. Gli accenti pauperistici su cui poggia -non a caso- l'attuale ecologismo li trovo particolarmente insulsi.
Ciò che è insostenibile, al mondo, è la potenza sociale chiamata Capitale, la cui prassi totalitaria non lascerà mai spazio ad alcun tipo di riguardo -ovvero di allocazione e utilizzo razionali- di ciò che nebulosamente chiamiamo natura; natura che per il Capitale è l' elementare base materica delle merci (ma quanto ricca...di mistero) in cui incorporare il valore spremuto al lavoro.
"Da ciò deduco che tutta la faccenda potrebbe addirittura essere una panzana, il terreno su cui non intendo porre la discussione è quello scientifico: da tempo ho declassato la scienza dal trono dell' oggettività."
RispondiEliminaOk il cambiamento climatico è una truffa del Capitale. Vabbè, stammi bene e sogni d'oro.
Massimo
ciao caro, fra i feticisti avrei dovuto metterci anche i malthusiani
RispondiEliminaci si rifugia nei numeri, gli inoppugnabili numeri. ho considerazione per i numeri, mi piace il materialismo storico, comprendere il movimento dell'oggettività sociale però non ha niente a che fare con l'aritmetica che può, come tutto il resto e come sopra, essere anch'essa un velo ideologico
RispondiEliminaCioè tutto è velo ideologico, aritmetica compresa, tranne il suo. Se molta gente mette mano alla pistola quando sente parlare di marxismo non è solo per la controinformazione del Capitale, ma per la religione nella quale l'hanno trasformato i suoi sacerdoti. Che il fenomeno del riscaldamento globale possa essere usato in modo criminale come arma politica è un fatto da mettere in conto e va combattuto, ma da qui a mettere in dubbio il fenomeno fisico in sé ce ne corre. Qualcuno scrisse che l'acqua bolle a cento gradi tanto nei paesi capitalisti che in quelli socialisti, ma pare che ancora non l'abbiate capito.
RispondiEliminaSull'utilizzo idiota e ideologicamente feticistico "di ciò che nebulosamente chiamiamo natura" provi a chiedere a Trofim Lysenko, e poi mi sappia dire.
Per quanto Stalin aborrisse la meccanica quantistica e la relatività dal punto di vista della purezza ideologica, fu costretto a farsele piacere, se voleva avere la bomba atomica. Non è che solo perché capire la fisica è un po' più complicato della legge sulla caduta tendenziale del saggio di profitto, allora è una mistificazione capitalista, eh.
dovrebbe contare fino a tre prima di scrivere un commento polemico. e usi meglio la sua pistola.
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