la tecnica, privata di una logica
propria, adotta del tutto quella dell’economia
La peculiarità del nostro capitalistico tempo, la tecnica planetaria -la robotica, l' intelligenza artificiale- pone
problemi enormi alla nostra concezione politica: l' integrazione delle classi
nella rete capitalistica non presenta neanche più le vesti del atto politico ma è l' accettazione, avvertita come vacuità esistenziale, del espletamento di alcune funzionalità nella grande giostra del network. Per contro, alcuni hanno provato a pensare
ai compiti rivoluzionari come alla soluzione di compiti "tecnicali". Non si tratta di riappropriarsi di qualcosa da cui basta emendare alcuni aspetti: ”La razionalità tecnica, oggi, è la razionalità del dominio stesso. E’ il carattere coatto della società estraniata a se stessa”. Come diceva un' amica, siamo 7 miliardi che lavoriamo gli uni per gli altri e non ce ne accorgiamo.
Nonostante la beffa -mi sembra di vedere il sorrisetto sarcastico e in default di Anonymous- appare del tutto insufficiente "una semplice contrapposizione polare delle forze produttive e dei rapporti di produzione. (...) Essi sono intrecciati fra loro, un momento contiene in se stesso l’altro. Proprio questo induce all’errore di ricorrere direttamente alle forze produttive, quando hanno invece la precedenza i rapporti di produzione. Le forze produttive sono più che mai mediate dai rapporti di produzione; forse così completamente che essi proprio per questo appaiono come l’essenza; si sono completamente trasformati in una seconda natura. Essi sono responsabili del fatto che gli uomini debbano mancare del necessario in grandi parti della terra, in folle contraddizione a ciò che sarebbe possibile”
Poichè in ultima analisi (ah le ultime analisi..) l’ambiente in cui la tecnica acquista il suo potere sulla società è il potere di coloro che sono economicamente più forti sulla società stessa (...) questo effetto non si deve addebitare ad una presunta legge di sviluppo della mera tecnica come tale, ma alla funzione che essa svolge nell’economia attuale. In altri termini nell' oggetto tecnico in sé, immemore del "suo" progetto ovvero la pacificazione della lotta per
l'esistenza, questa incoscienza si mostra come dato di fatto, una presenza tanto opaca quanto neutrale, e ciò lo rende il veicolo
perfetto per produrre e riprodurre sotto traccia la perpetuazione tutta politica del dominio."Per quanto ovvio appaia il carattere irrazionale dell' insieme, e con ciò la necessità del mutamento, per ora il rendersi conto della necessità non basta per afferrare le alternative possibili seppur esse siano già in corso. Senza codesta forza materiale anche la coscienza più acuta rimane priva di potere."
Chiedo scusa ma, come spesso accade, uso senza ritegno le parole altrui mischiandole con le mie e storcendone il senso, senza per altro conseguire infine alcuna originalità.
Non ho competenze così alte da giudicare quanto tu sia originale o meno, tuttavia leggere di tali argomenti è così raro che il plauso è ampiamente meritato.
RispondiEliminaBuon 2017
Ciao Luca anche a te !!!
RispondiEliminabuona anno amigo
RispondiEliminaanche a te Olympe
RispondiEliminanon ti si sente più, hai vinto la lotteria della befana e non ce lo vuoi dire?
RispondiEliminami sei davvero cara, ritrovare "i compagni" prima di schiattare sarebbe una cosa veramente inaspettata e meravigliosa
RispondiEliminaragionavo che il blog ha detto quello che mi ero prefissato,forse un pò presto rispetto a quel che immaginavo, quindi mi sa che finisce qui; non perdi invece un lettore ammirato e attento, per quel che si riesce
il blog per scribacchiare qualcosa serve sempre, a meno che non hai altri impegni
RispondiEliminaspero di sentirti, eccome