sabato 12 dicembre 2015

La fantomatica coscienza di classe (2)



"Chi vuol apprendere la verità sulla vita immediata, deve scrutare la
sua forma alienata, le potenze oggettive che determinano
l'esistenza individuale fin negli anditi piú riposti.
Parlare immediatamente dell'immediato significa fare come quei
romanzieri che adornano le loro marionette quasi con vezzi
a buon mercato, con le pallide imitazioni della passione
di un tempo, e fanno agire personaggi che non sono - ormai-
che pezzi di un macchinario come se fossero ancora
in grado di agire come soggetti, e come se dal loro agire
dipendesse ancora qualcosa. Lo sguardo aperto sulla vita è
trapassato nell'ideologia, che nasconde il fatto che non c'è
piú vita alcuna."
 
Vorrei, avrei voluto, scrivere qualcosa di mio a proposito ma qui altri, più capaci, hanno espresso in così poche righe e con il più ampio sguardo tutta la faccenda che per ora può bastare. Non se ne deduca l' inazione e l'impotenza, è solo che il processo sociale procede per accelerazioni e decelerazioni, salti e stasi apparenti, accumulo e improvvisa distribuzione, l' unica cosa certa è che non torna indietro.

2 commenti:

  1. «Come se dal loro agire dipendesse qualcosa». Una sconsolante realtà.

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  2. stronzate consolatorie sul mercato non mancano, per contro meglio non affondare nell' apocalisse del "tutto è perduto": roba inappropriata anche questa

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