domenica 5 giugno 2016

Droghe a marchio CE


Una breve inchiesta sul mondo, ovvero il mercato, della droga in Europa e limitrofi, copiato e rimontato  dalla Relazione sulla Droga 2016 edita dall' Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) e integrato da vari articoli di stampa. Dichiaro subito che non ho fini nè proibizionisti nè antiproibizionisti, il Diritto è qualcosa di relativo, io per me farei l'eutanasia di tutte le merci capitalistiche e comincerei a produrre in modo umano per soddisfare i bisogni umani così come si manifestano nel tempo e nello spazio. 

Poichè tutte le merci capitalistiche si producono e circolano per riportare profitto, le merci -o i servizi- illegali sono un punto di vista privilegiato, per l' alto valore estratto in pochissimo tempo, attraverso cui scoprire le stesse elementari regole sottostanti al "normale" funzionamento economico. Le droghe come i pannolini, le mafie internazionali come corporate, in più, e a più livelli, una moltitudine di piccoli imprenditori, penso ai piani bassi dello spaccio, che sgomitano per farsi luce cioè competono con i  concorrenti; se si ragiona alla Saviano, attraverso la dicotomia businnes  legale/illegale, forse il meglio va perso.

Nella mole di dati forniti dal rapporto, abbastanza pallosa, emerge la tendenza delle company che gestiscono il traffico di stupefacenti a livello mondiale a portare verso i consumatori molecole sempre più pure o "enhanced" e ad imporre al consumo le sostanze le cui rotte sono di volta in volta più facili da tenere aperte.

Questo aspetto, quello delle rotte, non viene sviluppato nel rapporto: si accenna appena alle nuove rotte russo-baltica e caucasica-Mar Nero per l'eroina afgana; nulla sulla produzione di marijuana albanese e kossovara; nulla sulla aumentata produzione di hashish libanese e siriano che entra dalla storica rotta balcanica -usata da decenni per eroina e armi; per la cocaina nulla sulla recente rotta che da Colombia, a volte passando dal Venezuela, approda per via aerea o marittima nelle polveriere dell' Africa occidentale e poi in Libia. Corruzione politica, guerra, tecnologie, migranti: tutto serve al businnes!

A supplire alle difficoltà delle mutevoli situazioni geopolitiche  lo sviluppo di coltivazioni "a km zero" per quanto riguarda cannabis e, si ipotizza, papavero da oppio poi trasformato in loco (come facevano i marsigliesi e i siciliani già negli anni '70), oltre ai tradizionali laboratori che sfornano molecole sintetiche sempre più forti e sempre nuove, in parallelo e in certa connivenza con l' industria farmaceutica.

Dal punto di vista  del consumo la tendenza è sommare contemporaneamente l' assunzione di più droghe: canapa, eroina, cocaina, MDMA, metamfetamina, cannabioidi, per tacere del classico alcool a go-go; di tutto di più pur di scappare via da una realtà invivibile - per cascare in una uguale e che si farà ben presto peggiore.---


L’analisi qui presentata descrive un mercato europeo della droga che si conferma resiliente, con alcuni indicatori, per la cannabis e gli stimolanti in particolare, attualmente in ascesa. Nel complesso, dai dati relativi all’offerta si evince che la purezza o la potenza della maggior parte delle sostanze illecite sono elevate o in aumento. La maggioranza dei recenti dati relativi all’indagine sulla prevalenza mostra a sua volta modesti aumenti nel consumo stimato delle sostanze stupefacenti più comunemente assunte. Il mercato della droga è inoltre più complesso: oltre alle droghe tradizionali, infatti, i consumatori hanno a disposizione nuove sostanze, vi sono segnali che i farmaci stanno acquistando maggiore importanza e i modelli di poliassunzione sono la norma tra coloro che hanno problemi di droga. Gli sforzi di interdizione sono messi a dura prova dal fatto che la produzione di cannabis, droghe sintetiche e persino alcuni oppiacei e nuove sostanze psicoattive ora avviene in Europa, vicino ai mercati dei consumatori.

Il mercato: stato di fatto ed evoluzione

I mercati delle sostanze illecite sono sistemi di produzione e distribuzione complessi che generano ingenti introiti a vari livelli. Secondo una stima conservativa, nel 2013 il valore del mercato al dettaglio delle sostanze illecite nell’Unione europea era di 24,3 miliardi di EUR (intervallo probabile: 21-31 miliardi di EUR). I prodotti a base di cannabis, che hanno un valore al dettaglio stimato di 9,3 miliardi di EUR (intervallo probabile: 8,4-12,9 miliardi di EUR) e sono responsabili di circa il 38 % del totale, rappresentano la quota più ampia del mercato delle sostanze illecite in Europa. Seguono l’eroina e la cocaina, per le quali il valore al dettaglio è stimato rispettivamente a 6,8 miliardi di EUR (6,0-7,8 miliardi di EUR) (28 %) e 5,7 miliardi di EUR (4,5-7,0  miliardi di EUR) (24 %). Le amfetamine occupano una quota di mercato inferiore, stimata a 1,8 miliardi di EUR (1,2-2,5 miliardi di EUR) (8 %), seguite dall’MDMA, che si attesta su quasi 0,7 miliardi di EUR (0,61-0,72 miliardi di EUR) (3 %).Queste stime si basano su dati molto limitati, per i quali è stato necessario formulare alcune ipotesi di ampia portata, e di conseguenza devono essere considerate come stime minime iniziali che dovranno essere riviste in futuro, allorché le informazioni ad esse sottese saranno più precise.

 Benché i mercati delle sostanze illecite siano tradizionalmente collocati in luoghi fisici, nell’ultimo decennio si è assistito all’emergere di nuove tecnologie basate su Internet che hanno favorito lo sviluppo di mercati online. I mercati della droga possono operare sia sul web di superficie, su cui solitamente si vendono al dettaglioprecursori chimici non controllati, nuove sostanze psicoattive o farmaci falsificati e contraffatti, sia nel deep web (web profondo), attraverso mercati della rete oscura o criptomercati come AlphaBay o l’ormai smantellato Silk Road. Stando alle segnalazioni, i prodotti a base di cannabis e l’MDMA, insieme a una serie di farmaci, sono le sostanze illecite vendute più di frequente sui mercati della rete oscura.     
Sia a livello internazionale che in Europa è attualmente in corso un considerevole dibattito pubblico e politico sui costi e i benefici delle differenti opzioni politiche in materia di cannabis. I dati forniti nella presente relazione informano il suddetto dibattito illustrando alcune delle complesse questioni che devono essere prese in considerazione. Si tratta di un argomento importante poiché in generale i livelli di consumo di cannabis non sembrano in calo e presso alcune popolazioni potrebbero addirittura iniziare ad aumentare. In particolare, la maggior parte dei paesi che hanno presentato una stima in seguito a un’indagine recente (a partire dal 2013) ha segnalato un aumento del consumo di questa droga. Le nuove stime evidenziano che, in termini di valore, la cannabis rappresenta la quota più ampia del mercato europeo delle sostanze illecite. La produzione di tale sostanza è diventata una delle principali fonti di reddito per la criminalità organizzata. L’importazione di cannabis da molteplici paesi di approvvigionamento e l’aumento della produzione interna in Europa costituiscono una notevole sfida per l’attività di contrasto, mettendo così a dura prova le già esigue risorse delle autorità doganali e di polizia. I reati legati alla cannabis, la maggior parte dei quali riguarda il consumo o il possesso per uso personale, rappresentano inoltre circa i tre quarti di tutti i reati connessi alla droga.

 Una sfida altrettanto impegnativa per le politiche internazionali ed europee consiste nell’individuare il modo di fornire una risposta efficace al mercato dinamico e in costante evoluzione delle nuove droghe. Sono disponibili informazioni molto scarse sul consumo delle nuove sostanze psicoattive, ma i 50 000 sequestri segnalati nel 2014 permettono di fare luce sulla disponibilità relativa che le caratterizza. Per oltre il 60 % si tratta di cannabinoidi sintetici, che rivestono un ruolo di rilievo anche tra le 98 nuove sostanze individuate per la prima volta nel 2015 e segnalate al sistema di allerta rapido dell’UE per le nuove sostanze psicoattive. Di queste, venticinque erano appunto cannabinoidi sintetici, droghe che si legano agli stessi recettori cerebrali su cui agisce il tetraidrocannabinolo (THC), uno dei principali composti attivi presenti nella cannabis naturale. Tuttavia, dal punto di vista sanitario, molti cannabinoidi sintetici sono decisamente più tossici, tanto che a loro carico sono stati segnalati avvelenamenti di massa e addirittura decessi. La minaccia posta da queste sostanze è evidenziata da un allarme lanciato dall’EMCDDA nel febbraio 2016 sul cannabinoide sintetico MDMB-CHMICA, una droga che è stata collegata a tredici decessi e a ventitré intossicazioni non letali. Tale sostanza chimica era stata individuata in più di venti miscele da fumo differenti; inoltre, casi di decessi e di avvelenamento erano stati riscontrati in otto paesi e potrebbero essersi verificati anche in altri. I consumatori di questi prodotti sono generalmente ignari delle sostanze chimiche che contengono.

Le rotte in base ai sequestri

Nel 2014 circa il 60 % di tutti i sequestri effettuati nell’Unione europea è stato segnalato da due soli paesi, la Spagna e il Regno Unito, benché un numero di sequestri significativo sia stato denunciato anche da Belgio, Germania e Italia. È inoltre opportuno rilevare che non sono disponibili dati recenti sul numero dei sequestri per la Francia e i Paesi Bassi (che in passato ne hanno segnalato un alto numero) e nemmeno per la Finlandia e la Polonia. L’assenza di questi dati rende maggiormente incerta l’analisi qui presentata. Un altro paese importante per i sequestri di droga è la Turchia, dove le sostanze intercettate sono destinate ad altri paesi, sia in Europa sia in Medio Oriente, nonché al consumo locale.

Cannabis

 Nel 2014 sono stati segnalati nell’Unione europea 682 000 sequestri di cannabis (453 000 riguardanti foglie e 229 000 riguardanti resina). Inoltre, sono stati effettuati anche 33 000 sequestri di piante di cannabis. Nondimeno, la quantità di resina di cannabis sequestrata nell’Unione europea è ancora molto più alta di quella delle foglie di cannabis (574 tonnellate contro 139 tonnellate). Questo dato si spiega in parte con il fatto che la resina di cannabis viene trasportata in grandi quantità su lunghe distanze e attraverso i confini nazionali, il che la espone maggiormente a misure di interdizione. Nell’analisi della quantità di cannabis sequestrata, un numero ristretto di paesi assume un’importanza notevole perché si trova sulle principali rotte del relativo traffico. La Spagna, per esempio, in quanto punto di accesso principale per la resina di cannabis prodotta in Marocco, ha segnalato circa due terzi della quantità totale sequestrata in Europa nel 2014. Negli ultimi anni la Turchia ha segnalato sequestri di quantitativi di foglie di cannabis superiori a tutti gli altri paesi europei.

Dal 2009 il numero dei sequestri di foglie di cannabis in Europa supera quello dei sequestri di resina e il divario fra i due dati continua ad aumentare (figura 1.3). Nello stesso periodo, la quantità di foglie sequestrata ha continuato ad aumentare nell’Unione europea. I dati più recenti rivelano che la quantità di resina sequestrata nell’Unione europea è aumentata, mentre la quantità di foglie sequestrata in Turchia ha subito un brusco calo. I sequestri di piante di cannabis possono essere considerati un indicatore della produzione interna di droga di un paese. I problemi metodologici implicano che i dati sui sequestri di piante di cannabis vadano presi con cautela; nondimeno, il numero delle piante sequestrate è più che raddoppiato, passando da 1,5 milioni nel 2002 a 3,4 milioni nel 2014. L’analisi delle tendenze indicizzate presso quei paesi che effettuano periodicamente segnalazioni evidenzia un forte aumento della potenza (livello di tetraidrocannabinolo, THC) delle foglie e della resina di cannabis tra il 2006 e il 2014. Tra gli elementi che hanno determinato questo
aumento si possono annoverare l’introduzione di tecniche di produzione intensiva in Europa e, più recentemente, di piante particolarmente potenti in Marocco.

L'eroina

L’eroina è l’oppiaceo più diffuso sul mercato europeo degli stupefacenti. Tradizionalmente, quella importata in Europa è di due tipi: il tipo più comune è l’eroina brown (forma chimica base), proveniente in prevalenza dall’Afghanistan; molto meno comune è l’eroina bianca (sotto forma di sali), che generalmente proviene dall’Asia sudorientale, ma adesso può anche essere prodotta in Afghanistan o in paesi vicini. Fra gli altri oppiacei sequestrati nel 2014 dagli organismi preposti all’applicazione della legge figurano l’oppio e prodotti medicinali quali la morfina, il metadone, la buprenorfina, il tramadol e il fentanil. Alcuni farmaci oppiacei possono essere stati dirottati da forniture farmaceutiche, mentre altri vengono fabbricati specificamente per il mercato illegale. L’Afghanistan rimane il maggiore produttore illecito di oppio al mondo. Si ritiene che la maggior parte dell’eroina che si trova in Europa sia fabbricata in quel paese o nei vicini Iran o Pakistan. Tradizionalmente, nell’Unione europea la produzione di oppiacei si limita a derivati del papavero prodotti in alcuni paesi orientali su scala domestica. Tuttavia, la scoperta di due laboratori che trasformavano la morfina in eroina in Spagna e di uno nella Repubblica ceca nel 2013-2014 indica che ora l’eroina potrebbe essere fabbricata anche in Europa.

L’eroina entra in Europa attraverso quattro rotte di traffico. Le due più importanti sono la “rotta dei Balcani” e la “rotta meridionale”. La prima corre attraverso la Turchia e nei paesi balcanici (Bulgaria, Romania o Albania) per poi giungere in Europa centrale, meridionale e occidentale. Di recente è emersa una diramazione della rotta dei Balcani che interessa la Siria e l’Iraq. Nell’ambito della rotta meridionale, che sembra aver acquisito importanza negli ultimi anni, le spedizioni di eroina dall’Iran e dal Pakistan entrano in Europa via mare o per via aerea, direttamente o transitando attraverso i paesi dell’Africa occidentale, meridionale e orientale. Altre rotte attualmente meno importanti comprendono la “rotta settentrionale” e una nuova rotta dell’eroina che sembra svilupparsi attraverso il Caucaso meridionale e il Mar Nero.

Dopo un decennio di relativa stabilità, nel 2010-2011 sui mercati di alcuni paesi europei si è registrata una ridotta disponibilità di eroina, come evidenziano i dati sui sequestri di questa sostanza, che nell’Unione europea sono diminuiti da circa 50 000 nel 2009 a 32 000 nel 2014. La quantità di eroina sequestrata nell’UE è calata nel lungo periodo, passando da 10 tonnellate nel 2002 a 5 tonnellate nel 2012, prima di aumentare notevolmente fino ad arrivare a 8,9 tonnellate nel 2014. Questa inversione di tendenza è dovuta a un aumento dei sequestri di notevole entità (superiori ai 100 kg), come testimoniano diversi paesi che hanno messo a segno sequestri record di eroina nel 2013 e nel 2014. In particolare, dai dati più recenti emerge che la Grecia e in misura minore la Bulgaria hanno segnalato notevoli aumenti delle quantità di eroina sequestrate. Dal 2003 la Turchia sequestra molta più eroina di qualsiasi paese dell’UE: nel 2014 i quantitativi sequestrati sono stati pari a circa 13 tonnellate. Presso quei paesi che segnalano regolarmente i dati, le tendenze indicizzate suggeriscono che nel 2014 la purezza dell’eroina in Europa è aumentata. Questo dato, contestualmente alle maggiori quantità sequestrate e ad altri sviluppi, potrebbe indicare che esiste il potenziale per un aumento della disponibilità di tale sostanza.

La cocaina

In Europa esistono due tipi di cocaina: il più comune è la polvere di cocaina (un sale cloridrato, HCl), mentre meno facilmente reperibile è la cocaina crack, che si assume inalandone il fumo (base libera). La cocaina è prodotta dalle foglie di coca, quasi esclusivamente in Bolivia, Colombia e Perù, e viene trasportata in Europa sia per via aerea sia via mare. Per il trasporto in Europa si utilizza una serie particolarmente varia di metodi, tra cui corrieri aerei su voli commerciali, trasporti aerei commerciali, colli espressi e servizi postali nonché aeromobili privati. Via mare, la cocaina può essere contrabbandata in partite di grandi dimensioni utilizzando yacht privati e container marittimi. Insieme, Spagna, Belgio, Paesi Bassi (in base ai dati del 2012), Francia e Italia rappresentano l’84 % delle 61,6 tonnellate stimate sequestrate nel 2014 [ma il secondo paese, in base ai sequestri, rimane il Regno Unito n.d.r]. Nel 2014 sono stati segnalati circa 78 000 sequestri di cocaina nell’Unione europea.

Dal 2010 la situazione è relativamente stabile, benché il numero di sequestri e i quantitativi sequestrati si attestino entrambi su livelli sensibilmente più bassi rispetto ai valori raggiunti negli anni di picco (2008 n.d.r). Mentre la Spagna resta il paese in cui viene sequestrata la maggior quantità di
cocaina, ci sono segnali di una diversificazione in corso delle rotte del traffico in Europa, tra cui i sequestri recentemente denunciati nei porti del Mediterraneo orientale, del Mar Baltico e del Mar Nero. Nel complesso, le tendenze indicizzate suggeriscono che l’aumento della purezza della cocaina registrato negli ultimi anni si sia ora stabilizzato.

Nuove sostanze psicoattive

L’EMCDDA monitora un’ampia gamma di nuove sostanze psicoattive, tra cui cannabinoidi sintetici, catinoni sintetici, fenetilamine, oppiacei, triptamine, benzodiazepine, arilalchilamine e una serie di altre sostanze. Nel 2015 sono state individuate per la prima volta 98 nuove sostanze e, di conseguenza, le nuove sostanze monitorate sono diventate oltre 560, 380 delle quali (70 %) sono state rilevate negli ultimi 5 anni.
 Dal 2008 sono stati individuati 160 cannabinoidi sintetici in una serie di prodotti differenti, tra cui 24 nuovi cannabinoidi segnalati nel 2015. I cannabinoidi sintetici sono venduti come sostituti “legali” della cannabis e potrebbero essere pubblicizzati come “miscele di incenso esotico” e “non destinati al consumo umano” per eludere le leggi sulla tutela dei consumatori e sui farmaci. Questo è il gruppo più ampio di nuove sostanze monitorate dall’EMCDDA, che rispecchia sia la vasta richiesta di cannabis in Europa sia la capacità dei produttori di immettere sul mercato nuovi cannabinoidi quando quelli esistenti sono soggetti a misure di controllo. I catinoni sintetici, che costituiscono il secondo gruppo più numeroso di sostanze monitorate dall’EMCDDA, sono stati individuati per la prima volta in Europa nel 2004; da allora, ne sono stati identificati 103 di nuovi, di cui 26 nel 2015. Nel 2014 i sequestri di nuove sostanze psicoattive sono stati dominati dai cannabinoidi sintetici, che hanno rappresentato oltre il 60 % del numero totale di sequestri e quasi il 35 % della quantità sequestrata. Nella maggior parte dei casi si è trattato di sequestri di polvere, spesso in grossi quantitativi; per il resto, in genere sono stati effettuati sequestri di materiale vegetale su cui era stata spruzzata la sostanza. Le polveri sono utilizzate per fabbricare prodotti venduti come “droghe legali” e i sequestri rappresentano milioni di dosi.
I catinoni sintetici sono generalmente venduti come sostituti “legali” di stimolanti come l’amfetamina, l’MDMA e la cocaina. Nel 2014 i catinoni sintetici hanno rappresentato oltre il 15 % di tutti i sequestri di nuove sostanze psicoattive e quasi il 30 % della quantità totale sequestrata.

Attualmente l’EMCDDA monitora 14 benzodiazepine nuove e non controllate, che talvolta sono utilizzate dai contraffattori per produrre medicinali falsi venduti in Europa. Esempi di questa prassi sono le compresse contraffatte di alprazolam, intercettate nel 2015, in cui si è riscontrata la presenza di flubromazolam, e le false compresse di diazepam, che contenevano fenazepam. In alcuni paesi europei questi farmaci contraffatti sono diventati una parte importante del mercato delle sostanze illecite.























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