Metto un pò di righe reuters che vi danno l' idea di cosa c'è in ballo tra domani all' Eurogruppo e poi in Commissione. Un pò di numeri e stime aggiornate, focus sull' Italia, i suoi nuovi insostenibili debiti e l' improcrastinabile bisogno di liquidità. Io sono scettico anche sulle moderatissime proposte contenute nel primo paragrafo, credo che l' unico accordo possibile sarà accettato attorno all' art 122 del Trattato EU, quello che prevede misure straordinarie che però non possono diventare mai precedente politico per una stabile condivisione del debito sovrano.
Update 3 maggio: Fitch non ha perso tempo e ci ha declassato di un notch -da qualcuno bisognava pur iniziare: anche se nell' immediato non cambia nulla è comunque il primo segnale che quando i conti del lockdown saranno visibili non sarà un bello spettacolo. Giovedì 30 la BCE, lungi dal raddoppiare il PEPP e di accettare junk bonds come garanzia -come qualche cazzone di europeista onirico si aspettava- ha preso come unico provvedimento reale quello di spingere le banche a comprare debito a lungo termine ( i BTP italiani a 10 anni, solo per fare un esempio) dando in garanzia obbligazioni a breve (i BTS italiani a 2 anni per esempio) guadagnandoci la differenza di rendimento. Bha, va bene ma servirebbe altro, altro che arriverà solo se lo stato delle cose peggiorerà nel nord europa.
Update 3 maggio: Fitch non ha perso tempo e ci ha declassato di un notch -da qualcuno bisognava pur iniziare: anche se nell' immediato non cambia nulla è comunque il primo segnale che quando i conti del lockdown saranno visibili non sarà un bello spettacolo. Giovedì 30 la BCE, lungi dal raddoppiare il PEPP e di accettare junk bonds come garanzia -come qualche cazzone di europeista onirico si aspettava- ha preso come unico provvedimento reale quello di spingere le banche a comprare debito a lungo termine ( i BTP italiani a 10 anni, solo per fare un esempio) dando in garanzia obbligazioni a breve (i BTS italiani a 2 anni per esempio) guadagnandoci la differenza di rendimento. Bha, va bene ma servirebbe altro, altro che arriverà solo se lo stato delle cose peggiorerà nel nord europa.
Domani il Consiglio Europeo dovrebbe discutere di un progetto di piano di sostegno comunitario da 2.000 miliardi di euro, lo riporta Bloomberg, in un articolo nel quale si riferisce di aver visto il documento preliminare che sarà presentato ai partecipanti. Le risorse iniziali per la partenza del fondo per la riapertura dopo la pandemia, dovrebbe essere di 620 miliardi di euro, poco più della metà in arrivo da uno stanziamento in capo al bilancio dell'Unione Europea [che andrebbe così ricapitalizzato, altro problemino], 300 miliardi invece dovrebbero essere raccolti sul mercato dei capitali, presumibilmente con una qualche forma di garanzia comunitaria, ma nella bozza questo passaggio non è esplicitato. Forte di questa dotazione, il fondo avrebbe una capacità di intervento più che tripla. il documento dovrebbe essere il risultato del compromesso al quali si sarebbe arrivati nelle ultime ore, frutto di un passo indietro di Francia, Spagna ed Italia, che avrebbero voluto la mutualizzazione del nuovo debito e di una parziale accettazione del tema da parte di Germania ed Olanda. Resta il fatto che, le stesse fonti citate nell'articolo, sono molto prudenti sulla possibilità che da questo documento si possa arrivare, al termine del consiglio, ad una risoluzione operativa, nel caso il semaforo dovesse accendersi con la luce verde, servirebbero comunque altri sei mesi di tempo.
Venerdì Standard&Poor’s esprime il giudizio sul merito creditizio
dell’Italia, partendo da un outlook negativo e da soli due gradi sopra
la soglia di accettabilità (Investment Grade). La Banca Centrale Europea
sta già prendendo in considerazione la possibilità di un declassamento
e valuta contromisure: secondo quanto riferisce Bloomberg, ci sarebbe
stata ieri in tarda serata una conference per parlare della possibilità
di accettare come collaterale, a fronte di finanziamenti, anche i bond
spazzatura, quelli sotto l’Investment Grade.
I debiti pubblici dei paesi della
zona euro sono destinati ad aumentare quest'anno per via della pandemia
di coronavirus ma, anche se un'altra crisi del debito sovrano è
improbabile, le forti differenze di debito con cui i paesi membri
usciranno dalla recessione metteranno a dura prova l'unità del blocco.
Il Fondo Monetario Internazionale stima che il debito dei 19 paesi della zona euro aumenterà quest'anno di oltre il 13% del Pil al 97%, per via della recessione senza precedenti del 7,5% provocata dai lockdown in tutta Europa. Tuttavia l'effetto sui rendimenti finora è stato minimo.
Il Fondo Monetario Internazionale stima che il debito dei 19 paesi della zona euro aumenterà quest'anno di oltre il 13% del Pil al 97%, per via della recessione senza precedenti del 7,5% provocata dai lockdown in tutta Europa. Tuttavia l'effetto sui rendimenti finora è stato minimo.
L'immediata risposta fiscale della Germania alla pandemia è sette
volte superiore rispetto a quella dell'Italia, dove la crisi ha colpito
più duramente, ha sottolineato il presidente dell'Eurogruppo Mario
Centeno parlando al Parlamento Europeo, aggiungendo che una simile
"frammentazione" danneggia il mercato unico e l'euro.
Eppure
le differenze di debito fra i singoli paesi in futuro saranno enormi.
L'Fmi stima che il debito greco aumenterà di 22 punti al 200% del Pil
quest'anno, il debito italiano avanzerà di 21 punti al 156% e quello
spagnolo aggiungerà 18 punti a oltre il 113%. Anche Francia, Portogallo e
Belgio subiranno un duro colpo.
Viceversa la Germania aggiungerà al suo debito solo 9 punti al 69% e il debito dell'Olanda aumenterà di 10 punti al 58%. Austria,
Finlandia, Slovacchia e altri paesi baltici vedranno aumenti simili o
leggermente maggiori, sempre al di sotto dei livelli degli stati
meridionali
L'istituto di ricerca economica Ref stima
una contrazione del Pil italiano pari all'8,3% quest'anno a causa degli effetti
della pandemia da Covid-19, mentre prevede per il 2021 un parziale
rimbalzo con una crescita del 5,9%.
"Nelle settimane di
lockdown il Pil italiano crolla del 22 per cento. Come verrà chiuso
l’anno dipenderà strettamente dalla durata della fase delle chiusure e
dai ritmi delle riaperture", avverte l'Istituto in una nota, in cui
rivede nettamente le sue precedenti previsioni (+0,6% quest'anno, +0,8%
l'anno prossimo).
L’impatto sui conti pubblici, secondo Ref, sara' "molto forte", con un deficit quest’anno sopra il 6% del Pil e un debito oltre il 150%. Il ministero dell'Economia stima una contrazione nella media del 2020 di circa l'8%, senza tener conto dell'effetto positivo atteso dal nuovo pacchetto espansivo del 'decreto aprile'.
https://www.ft.com/content/cee2c14a-fa59-4684-a335-27cef1260fa6
RispondiEliminaTutta questa faccenda del debito mi sembra la trasposizione dei problemi delle corporate europee in ambito politico/economico europeo: leader senza leadership, usando parole che tanto vanno di moda ora.
RispondiEliminaUn chaos sviluppato da interessi regionali e privati spesso contrastati e visioni di piccolo periodo : roba da fine impero romano.
Ma magari è solo una dovuta fase di transizione che ancora si capisce poco
Che dire, forse son solo io che sono pessimista in questo inizio di maggio.
scusate l'articolo del FT si apre solo passando da twitter:
Eliminahttps://twitter.com/MehreenKhn/status/1253664819535843328
poi: mi scuso ancora ma l'articolo che le dicevo su quantità-petrolio-estratte/breakeven non lo trovo anche se c'è nel mio archivio
una unione di carattere imperialista può rinunciare ad esercitare l' imperialismo al proprio interno? e in che misura, visto che all' esterno oramai trova poli (usa russia cina) che sono riusciti a consolidarsi meglio e più in fretta rispetto alla veloce rotazione economica e dei rapporti internazionali?
sulla EU oramai c'è poco da aggiungere: volevano fare il secondo polo imperialista mondiale, hanno perso il treno ai tempi delle vacche grasse, dopo lehmann 2008 hanno rinunciato all' occasione di sopravanzare il dollaro a favore dell euro come divisa di interscambio internazionale (incapacità di rinunciare al atlantismo, la incapacità tedesca di assumere la leadership, l' incapacità della periferia ad accettarne la naturale supremazia), alla BCE -unico organo sovranazionale con potere- hanno dato via libera solo dopo che la crisi del debito sovrano era già conclamata (2012), la gestione della crisi PIIGS (non solo grecia, non lo scordiamo) è stata una conseguenza di cui si erano poste tutte le premesse. non credo che neanche in questa occasione saranno capaci di fare di meglio, aspettano solo che scemi la fase emergenziale per cacare la solita merdina
Purtroppo, signor Zittito, quello che dice ho paura che sia vero.
EliminaQuello che da fastidio, dato che si conoscevano le condizioni al contorno alla nascita dell'EU -influenza e strategia US, interessi divergenti membri EU etc. etc. - niente è stato fatto per una soluzione stabile a lungo termine.
Col risultato che nel 2020 ci si odia ancora di prima , ognuno pensa a mantenere i suoi piccoli vantaggi - come se potessero durare - e peggio ancora le possibilità di manovra sociale /economica si son ridotte : la classe dirigente è stata miope e piccolo borghese (mi perdoni il termine) , il popolo si è fatto fregare come al solito.
e come al solito vedremo.